La tecnica dell’incisione
Quando abbiamo aperto il negozio avevamo solo un pantografo a mano e abbiamo usato solo quello per un anno. Successivamente, vedendo che il lavoro aumentava sempre di più, ci siamo decisi ad acquistare un pantografo computerizzato, molto più veloce e anche molto più preciso.
Pantografo a mano: pregi e difetti
La differenza sostanziale tra il pantografo a mano e il pantografo computerizzato è che con il primo i tempi di incisione si allungano molto, specialmente se le frasi da scrivere sono tante, mentre è più veloce se si deve incidere solo un nome o una iniziale. Inoltre si riesce a lavorare molto bene sulle cose piccole, ma non si possono fare cose di grandi dimensioni. La misura di altezza della lettera può variare in base al tipo di carattere che si sceglie: se si desidera una scritta in corsivo inglese le lettere risultano piccole, mentre se scegliamo un classico Times New Roman le lettere possono essere più grandi. Un difetto del pantografo che utilizzo è la limitazione all’incisione orizzontale, escludendo quelle verticali o diagonali. Alcuni oggetti non si prestano per essere bloccati in posizioni diverse da quella orizzontale, quindi in questo caso si passa al computer, che offre varie possibilità di incisione.
Come si lavora con il pantografo a mano
Come si svolge la lavorazione con un pantografo a mano? Prima di tutto bisogna prendere in considerazione il materiale che si deve incidere, perché sapere se è sottile o spesso, dritto o curvo, mi aiuta a decidere quanta pressione esercitare sulla punta che andrà a incidere l’oggetto. Mi è servito molto tempo per acquisire esperienza e velocità, per fare bene un lavoro che richiede attenzione e precisione, soprattutto negli oggetti in oro o in argento. Una volta studiato il materiale, l’oggetto viene posizionato tra due morse che devono tenerlo ben fermo senza graffiarlo o piegarlo. Alcuni oggetti, come i blasoni in argento, spesso sono molto sottili e se si stringe troppo la morsa si piegano e possono rovinarsi; la stessa cosa può capitare con le medaglie molto sottili. Si possono utilizzare diversi tipi di morse, a seconda dell’oggetto da lavorare. Per le targhe da premiazione si preferisce una morsa dritta, mentre per le medaglie occorre una morsa apposita dotata di uno spazio per far sì che l’anello stia sotto e non disturbi l’operazione di incisione.
Nella scelta della morsa bisogna fare attenzione che niente ostacoli il passaggio della punta del pantografo. A questo punto viene scelto il carattere con cui incidere la scritta. Lettere, numeri, spazi e altri caratteri vengono inseriti uno a uno tra due intercapedini, bloccati con morsetti nel punto in cui devono essere successivamente incisi. La posizione viene controllata in modo che risulti esattamente al centro o nel punto richiesto, contestualmente alla scelta della grandezza del carattere utilizzando le tre misure previste dagli assi del pantografo a mano. Terminate queste verifiche si esegue l’incisione vera e propria, impugnando contemporaneamente il braccio della punta diamantata e il braccio con la punta in metallo. Queste vengono fatte scorrere all’interno delle lettere e dei caratteri precedentemente posizionati, prima con poca pressione e successivamente, se necessario, si procede con più passaggi per marcare meglio l’incisione.
Vantaggi dell’incisione a mano
Il vantaggio dell’incisione a mano è che si può dosare sul momento la forza di pressione, perché il risultato è visibile immediatamente. Questo mi permette di incidere anche oggetti curvi o bombati, operazione che non è realizzabile col pantografo computerizzato. I tempi di lavorazione si allungherebbero sensibilmente, in quanto andrebbe fermato continuamente per ricalibrare la discesa della punta che incide. Nell’incisione a mano questa operazione viene svolta senza interruzioni. Sentire in prima persona il materiale che si incide, su cui vengono impresse scritte, date o iniziali importanti per il cliente e che rimarranno per sempre, è una sensazione molto bella ed è quello che mi dà più soddisfazione.
Pantografo computerizzato
L’incisione col pantografo computerizzato ha tempi di realizzazione del lavoro molto più rapidi, soprattutto per le targhe per premiazioni che hanno più righe da scrivere. Si tratta di uno strumento molto preciso, permette di centrare le scritte in modo automatico, senza andare a occhio come avviene con quello a mano. Inizialmente abbiamo acquistato una macchina usata, ma tenuta benissimo, e per me è stata una svolta: poter fare le targhette per le coppe in 10 minuti invece che in 30 mi ha permesso di migliorare il mio servizio per i clienti, ma soprattutto avevo finalmente la possibilità di cambiare i caratteri delle scritte. Con il pantografo computerizzato infatti avevo a disposizione oltre 100 font diversi e potevo inserire disegni vari, loghi sportivi e aziendali, fiori e altre decorazioni o disegni personalizzati.
Il grande giovamento del pantografo computerizzato è stato poter offrire alle aziende la possibilità di incidere il loro logo sulle targhe, ma anche su portachiavi o altri gadget. L’incisione non è a colori, ma in alcuni oggetti, come il portachiavi o il fermasoldi, è molto elegante e discreta e soprattutto indelebile nel tempo. Come nel pantografo a mano, ci sono diverse morse che servono per tener fermo l’oggetto da incidere e una in particolare per le medaglie. Tutte permettono di avere in automatico il centramento delle scritte nell’oggetto.
Come funziona il pantografo computerizzato
Quando si avvia il lavoro con il pantografo computerizzato, la schermata iniziale richiede le misure dell’area di incisione, cioè lo spazio disponibile. Una volta inserite le scritte e/o i disegni, il programma del pantografo posiziona automaticamente il tutto al centro della sezione indicata in precedenza. Quindi si scelgono i caratteri delle scritte e le misure; capita infatti che il cliente voglia delle scritte più piccole rispetto allo spazio a disposizione oppure che le voglia spostate rispetto al centro, inclinate o scritte in obliquo. Tutte queste opzioni si scelgono in fase di progettazione del file di incisione.
Una volta stabilito che il file è pronto, lo si invia alla macchina, si inserisce l’oggetto fra le morse, lo si blocca e si procede con la discesa della punta che va a graffiare l’oggetto. In questa fase si devono fare alcune prove, soprattutto per le medaglie incise, per verificare se la profondità di incisione è adatta al tipo di lavoro che si deve svolgere. Se la targa è più sottile, come ad esempio per le targhe in argento, non si deve andare troppo in profondità; se la targa è in ottone richiede una doppia passata, di cui una più leggera e una seconda più forte. Altri oggetti, come i portachiavi o le medaglie, non sono del tutto piani, quindi si deve dosare la giusta discesa della punta per far sì che incida anche dove ci possono essere delle cune.
Incisione su diversi materiali
In base al materiale di cui è fatto l’oggetto da incidere, scelgo anche che tipo di punta utilizzare. Preferisco una punta di diamante per le targhe sottili in argento, ottone o alluminio, mentre la scelta ricade su una fresa in acciaio se devo scavare in profondità, come per le targhe da esterno. In alcuni casi, nel solco inciso si deve inserire il colore, mentre spesso le targhe in acciaio hanno bisogno di più rigidità. Le targhe in PVC, come quelle da campanello o da esterno per la cassetta della posta, anche se sono sottili spesso hanno bisogno di una seconda passata per ripulire il materiale che rimane nel solco lasciato dalla fresa. In questo caso l’incisione sarà più lieve, dato il poco spessore del materiale.
Invece per le medaglie si utilizza una punta di diamante particolare, con una durezza superiore a quella usata per le targhe perché l’incisione deve essere ben visibile quindi necessita di una maggiore profondità. Per poter fare tutte queste diverse lavorazioni abbiamo due pantografi: uno piccolo per fare le targhette per le coppe, medaglie, portachiavi o targhe di piccole dimensioni e uno grande per lavorare le targhe più grandi o più spesse, come quelle le targhe da esterno. Tutti questi macchinari ci permettono di poter soddisfare le numerose richieste differenti che ci pervengono e di poter incidere oggetti più particolari. Ci è capitato di dover incidere una marmitta di una moto, la lama di coltelli sia da caccia che da cucina, caffettiere, accendini, candelabri, cornici portafoto e tanti altri oggetti di uso più o meno quotidiano.