Creare i file di stampa

Lunedì, 07 Giugno 2021 News

Inoltre esistono vari programmi di grafica, alcuni forniti insieme al macchinario, altri da acquistare separatamente, tra i quali scegliere quello con cui si lavora meglio. La scelta è molto soggettiva, il metodo di utilizzo varia da persona a persona e da cosa si vuole ottenere.

 

File di stampa per incisione laser

Per quanto riguarda la stampa per incisione laser, il pantografo ha un suo programma apposito per creare il file di stampa. Innanzitutto si crea la forma dell’oggetto da incidere, ad esempio un rettangolo se dobbiamo incidere una targa da premiazione o un tondo se dobbiamo realizzare una medaglia, poi si inserisce il testo, avendo cura di stare nei bordi, o si inseriscono disegni già predisposti dal programma stesso. Si procede quindi decidendo se cambiare i caratteri e la loro dimensione, oltre alla gestione delle parole e delle righe, in modo da riempire in modo armonico tutto lo spazio a disposizione.

 

Quando è tutto pronto si procede alla stampa o all’incisione del nostro pezzo. Nel caso in cui si debbano incidere un logo o un disegno di cui non abbiamo il file in vettoriale, dobbiamo crearlo noi. Questo procedimento vale sia per l’incisione che per la stampa a caldo o in digitale; possiamo eseguirlo quindi su tutti i programmi che utilizziamo per queste lavorazioni.

 

File di stampa per targhe

Rispetto al file di stampa per l’incisione, il procedimento per creare il file di stampa per targhe è leggermente diverso. Come per il pantografo, il primo passaggio è riprodurre il contorno del gadget da personalizzare. Se si tratta di una targa rettangolare, quadrata o tonda è molto semplice e veloce, ma può capitare anche un vetro a forma di scudo o un plexiglass sagomato. In questi casi dobbiamo comporre noi il contorno, riportando la giusta misura, e successivamente dobbiamo disegnare anche il contorno interno, cioè lo spazio a disposizione per la stampa personalizzata.

 

Questo perché sia le targhe che i vetri hanno spesso un bordo lavorato intorno, ma anche perché ci serve un margine di sicurezza in caso di errori di misure. Una volta creata la nostra sagoma, procediamo inserendo il testo e i disegni richiesti dal cliente. Questa è la parte più bella e artistica del mio lavoro perché posso provare a incidere i vari caratteri di scrittura a disposizione, una gamma veramente infinita, fino a trovare quelli che si abbinano bene tra di loro. Generalmente presentiamo al cliente alcuni lavori già eseguiti o alcuni dei caratteri che utilizziamo più spesso, in modo che possa scegliere la personalizzazione, ma non è raro che, mentre ricopio il testo dettato dal cliente, io riesca ad elaborare mentalmente un mio progetto.

 

Immagino il lavoro finito, già impaginato, e lo suggerisco al cliente. Una volta inserito il testo dobbiamo avvicinare o distanziare tra loro le righe, in modo da riempire in armonia tutto lo spazio a disposizione, oppure, nel caso in cui si debbano inserire un logo o un disegno, creare uno spazio adatto al posizionamento di questi elementi.

 

Cos’è un file vettoriale

Se il logo ci viene fornito dal cliente, noi dobbiamo solo occuparci di inserirlo nel programma, ma nel caso in cui la qualità del file non sia abbastanza buona per la stampa, saremo noi a migliorarlo e a creare il file di stampa in formato vettoriale.

 

Ma cosa significa file vettoriale?

Vuol dire realizzare un’immagine combinando punti, linee e curve, ai quali si possono attribuire colori e sfumature, senza mai perdere l’alta definizione, con la conseguente possibilità di ingrandire o rimpicciolire l’immagine senza rovinare la qualità della definizione.

 

Solitamente le aziende hanno già il proprio logo in alta definizione, pronto per essere stampato, ma ci capita molto spesso di dover intervenire sul disegno stesso. In altri casi si possono trovare siti internet che forniscono immagini in formato vettoriale, gratis o a pagamento, ma non sempre si è così fortunati da risolvere con questa soluzione. Se dobbiamo stampare il logo in dimensioni molto piccole, anche se la qualità non è buona non si noterà molto la bassa risoluzione, ma se si deve stampare in grandi formati l’immagine si sgrana, perdendo nitidezza, il logo deve essere ridisegnato.

 

Così cerchiamo di spiegare, in parole semplici, i passaggi da eseguire per rendere vettoriale un logo o un disegno, visto che la maggioranza delle persone non ha idea di cosa significhi. Ci tengo a precisare che questo è il mio metodo, quello con cui mi trovo meglio a lavorare e con cui riesco quasi sempre a eseguire un buon lavoro, in modo da poter accontentare il cliente. Tuttavia a volte anche io devo modificare i passaggi o le tecniche, dipende sempre da cosa si deve realizzare.

 

Come realizzare un file vettoriale

Per prima cosa si inserisce l’immagine nel programma e si esegue la conversione in curve, tracciando le linee di contorno che formano il nostro disegno. Se l’immagine è semplice e molto geometrica, il procedimento può essere veloce e preciso, ma se il disegno è complesso, si deve convertire il logo in formato dettagliato, per ottenere il tracciato dei contorni più preciso possibile.

 

Eliminando i colori possiamo vedere la struttura nuda del nostro logo e capire se va bene così o se deve essere sistemato. In quest’ultimo caso ci spostiamo sulla parte del programma che gestisce i singoli punti di ogni linea del contorno, aprendoci la possibilità spostarli, eliminarli, aggiungerne nuovi, renderli curvi o dritti, unirli o dividerli. Questo ci permette di ridisegnare e completare la struttura stessa del logo, visualizzando anche il pantone colore utilizzato per ogni linea.

 

Il pantone colore

Il pantone colore è un sistema di stampa a quadricromia che prevede l’utilizzo di codici per identificare univocamente i colori. Ogni codice indica in quale percentuale sono stati utilizzati i quattro colori ciano, magenta, giallo e nero, in quadricromia, o i tre colori rosso, verde e blu, per ottenere quel colore specifico.

 

I codici pantone sono universali, per essere sempre riconoscibili ed eliminare le possibilità di errore nella replica. La miscelatura dei colori è importante per creare un logo e le varianti sono infinite, dalla sfumatura più calda alla più fredda, fino alle sfumature metalliche o con diversi gradi di intensità.

 

Modificare il file per la stampa

Tutti questi passaggi richiedono tempo ed estrema precisione, soprattutto quando il disegno che ci viene fornito è in bassa qualità e si deve realizzare un logo finito e dettagliato. In questi casi, utilizzando le funzioni del programma che abbiamo in dotazione, si procede alla creazione delle linee che disegnano il logo, per poi spostarle o modificarle fino a quando non si raggiunge un buon risultato.

 

In alternativa si possono anche disegnare a mano libera, scegliendo tra linee, punti e curve, oppure inserire un disegno standard, un quadrato, un rettangolo o un arco, e successivamente modificarlo a piacimento per completare o integrare il disegno. Se il cliente ci fornisce il file in formato vettoriale non significa necessariamente che sia adatto per il tipo di stampa che dobbiamo eseguire, ad esempio se l’immagine ha delle sfumature molto chiare il risultato di una stampa su vetro potrebbe risultare poco rilevante o addirittura non vedersi affatto.

 

Andiamo quindi a creare un riempimento uniforme del colore oppure, a seconda dei casi, a scurire o intensificare la tonalità o eliminare del tutto la sfumatura. Al contrario, se il logo è su sfondo nero o molto scuro può appesantire il risultato di stampa, quindi in questo caso possiamo sfumare la tonalità del colore pieno, creando una sfumatura concentrica o che parte più chiara da destra fin ad arrivare più scura a sinistra.

 

File di stampa in serigrafia e prespaziato

Questo procedimento viene eseguito sia per la stampa su targhe o vetro, sia per la stampa in digitale sull’abbigliamento. Diverso è il risultato sulla serigrafia, in quanto abbiamo necessità di avere il logo in vettoriale, ma le sfumature non verranno così bene come con la stampa in digitale. La differenza è dovuta dal fatto che il retino per la serigrafia lavora sulle linee che compongono il logo per lasciar passare il colore che si andrà a fissare sul capo di abbigliamento.

 

Lo stesso discorso vale per la stampa di scritte o altro in prespaziato, in quanto si va a tagliare il materiale per poi applicarlo al capo d’abbigliamento da personalizzare. In tutti i casi la parte grafica è fondamentale nel nostro lavoro ed è in continua evoluzione.

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